3453.
(Epigrafia
- Civiltà mesopotamica
- Diritto)
BERGMANN E.
Codex Hammurabi. Textus primigenius. Editio tertia
Roma, Pontificium Institutum Biblicum, 1953.
Euro 75,00
In-4°, pp. (4), 52, copert. edit.
Il codice di Hammurabi è una stele in diorite, di forma cilindrica, scoperta a Susa da una missione archeologica francese (1901-1902) guidata da Jacques de Morgan e conservata al Louvre.
La stele, alta 2,25 m, reca alla sommità un bassorilievo che rappresenta Shamash, dio del Sole e dio della Giustizia, mentre riceve l'omaggio di Hammurabi. Il codice, redatto in accadico, è scolpito tutt'intorno al monumento lungo trentaquattro fasce orizzontali, in caratteri cuneiformi che si leggono dall'alto in basso. Il testo si divide in tre parti: il prologo, il corpus delle leggi e l'epilogo.
Il codice di Hammurabi è un'opera fondamentale per la conoscenza dell'antica civiltà mesopotamica e delle forme remote del diritto, anche se ritrovamenti più recenti ne hanno diminuito l'originalità, rivelandolo una vasta opera sintetica di tradizioni coeve e precedenti, piuttosto che innovatrice.