8661.  (Napoli - Camorra - Malavita)
MONNIER Marco
La camorra. Notizie storiche raccolte e documentate [con una nota di Max Vajro]
Napoli, Arturo Berisio Editore, 1965.

Euro 20,00

In-8° (22 x 14 cm), pp. IX, (1), 177, (5), copertina editoriale con sovraccoperta illustrata. Normali tracce d'uso e del tempo alla sovraccoperta, in particolare, all'aletta posteriore, mancanza dell'angolo inferiore sinistro, tagliato per eliminare il prezzo editoriale. Pochi, piccoli, leggerissimi segni d'umido al taglio davanti e nel bordo interno dell'occhietto, per il resto, ben conservato. Ristampa dell'edizione del 1863. Sommario. Ai lettori. I. Organamento interno della camorra. Primi cenni sulla setta. Il birichino di Napoli. Il garzone di mala vita. Il picciotto di sgarro. La prova del coltello. La moneta di cinque soldi. Come si addivenisse camorristi. La cerimonia del ricevimento. Costituzione della setta. I capi, le sedute, i giudizi. Il barattolo. Il contarulo, il capo carusiello, il segretario. Linguaggio della setta. Rapporti dei camorristi fra loro. II. La camorra nelle prigioni. Le prigioni della Vicaria. L'olio per la Madonna. I diritti dei camorristi. I poveri sfruttati. Il giuoco forzato. Il vino ed il tocco. Come un prete divenisse camorrista. Notizie sopra i coltelli. Il bastone del Calabrese. Utilità della camorra. Diego Zezza. Il Caprariello. Corrispondenze fra i camorristi. I capi Mormile e Zingone. Salvatore di Crescenzo, il grand'uomo. Codice penale della camorra. Il diritto di grazia. III. La camorra omicida. Le sentenze di morte. Le esecuzioni. Antonio Lubrano detto Porta di Massa. Come Lombardi pugnalasse Caccaviello per meritare l'onore di uccidere Forastiero, il quale avea ucciso Doria. Cirillo e Zellosiello. L'Aversano, suo delitto e sua morte. Storia di un boia ingannato e di un omicidio in extremis. Odii contro i camorristi. I Napoletani e i Provinciali. Scene di sangue. IV. La camorra in piazza. I camorristi per piacere. I mendicanti. Segni di riconoscimento. I camorristi in guanti gialli. La camorra nelle case private. La camorra sul giuoco, sulla prostituzione ecc. Sul contrabbando. Sul dazio consumo. Lamenti di un padulano e di un cocchiere di fiache. Il lotto clandestino. Gli assistiti. La carnacottara. Il camorrista usuraio e la madre de' Gracchi. Il camorrista giudice di pace. La camorra sui cocomeri, sui giornali ecc. La camorra nell'armata. Lo sfregio. V. Origini della camorra. Questioni di etimologia e di vestiario. La camorra in Spagna. Rinconete e Cortadillo. La confraternita di Monopolio. La camorra fra gli Arabi. Il camorrista e Sancto Pança. La baratteria. La camorra sotto i vicere a Napoli. I due tratti di corda. Rapporti dei Gesuiti sui camorristi. La garduna. Gli uffiziali pubblichelli. I bonachi. Umili scuse dell'autore. VI. Ragioni sociali della camorra. Progressi attuali del popolo. Suo demoralizzamento sotto i Borboni. La paura. I terrori dei letterati. Gli attendibili. I terrori degli stranieri. Le violenze militari. I terrori religiosi. L'inferno. I terrori di re Ferdinando. La persecuzione dei liberali. La camorra della polizia e la polizia della camorra. La colonia di Tremiti; dove passasse il danaro de' deportati. Perchè la setta fosse rispettata. VII. La camorra politica. 1848. I popolani liberali. 1859 e 1860. Come i camorristi cospirassero. La politica delle piastre. Francesco II e la costituzione. La polizia di Don Liborio. I servigi della setta. Il disinteresse del Persianaro. Napoli garibaldina. Grandezza e decadimento de' camorristi. Il contrabbando di terra e di mare. È roba d'o si Peppe. Il commendatore Silvio Spaventa. Persecuzione della camorra. Dimostrazioni, fischi, denunzie, estorsioni ecc. Il Bel Garzone. Le quattro evoluzioni della setta. VIII. La repressione. Ultime imprese della camorra. Furti con scasso, ricatti ecc., brigantaggio nella città. Come i camorristi sfuggissero alle leggi ordinarie. Complicità delle loro vittime. Le protezioni influenti e i giudici intimiditi. Provvedimenti eccezionali. Campagna del questore Aveta. Un cacciatore di uomini. Lettera del Prefetto di Napoli al Ministero. Le mogli e i figli dei settari. Una lettera del comandante di Ponza. Deportazione al carcere delle Murate in Firenze. La setta disciolta e riformata. Buoni risultati di simili provvedimenti. Conclusione. Appendice. Avvertimento. I. Salvatore De Crescenzo. lI. Vincenzo Zingone. III. Vincenzo Attingenti di Napoli. IV. Pasquale Baschi o Bascoli. V. Tommaso Mazzola, Antonio Sangiovanni. VI. Felice De Meo o Mele. VII. Luigi Mazzola. VIII. Antonio Mormile, ed altri. IX. Pasquale Scarpati. X. Giovanni Pardi, Niccola Frasca, alias Saponariello. Michele Gallo. XI. Varii gruppi di camorristi. XII. Giambattista De Falco detto l'Abbarcatore. XIIl. Altri gruppi di camorristi. XIV. Giovanni Cicala, Leopoldo Musco, Gennaro d'Andrea. XV. Giuseppe e Giosuè Gallucci. XVI. Gaetano Zoboli, Pasquale Paturgo, Domenico Donnaperna. XVII. Carlo Borrelli, ed altri. XVIII. Raffaele Carrera detto il Lucianello. XIX. Et caetera et caetera.